Quindi “come stabilire questi limiti elastici?”. Con il lavoro che ha invaso lo spazio casa, l’intreccio vita-lavoro ha scombussolato la carta degli orari. Sbirciare sul cellulare e rispondere a qualche mail alle 22.00? Ricollegarsi alle 6.00 per vedere chi ha scritto dall’altra parte del mondo? Sicuramente è successo a qualcuno di noi – anche a me. Adesso che la fase di massima allerta sembra passata, la stanchezza psico-fisica si fa sentire, alimentata dall’incertezza economica.
STEP 1- Riconoscere i propri bisogni e andare in uno spazio protetto, “il tempo per me”. Ti propongo queste 2 domande “cosa ti è mancato?” e “da dove far nascere un’energia nuova?”. Inizia stillare una lista di cose semplici e fattibili. Per esempio, ritrovare il piacere di leggere. Prendere il tempo di fare questa telefonata cosi a lungo procrastinata a questo amico. Curare il tuo aspetto, salire sulla cyclette, ricuperare il tempo di una passeggiata, andare a bici, mangiarti un gelato in pace e ritrovare il contatto con la natura.
Piccole azioni a quasi budget zero € che generano un’onda di benessere e di soddisfazione.
STEP 2 – Proteggere il tuo tempo e dire qualche “no” in più. L’agenda elettronica è spesso legata al lavoro. Inserire del tempo per te in agenda ti fa porre una priorità simpatica e rispettare più facilmente l’impegno preso con te stesso/a.
Dire qualche “no” in più si collega al focalizzarti su cosa fa la differenza adesso (per approfondire, vedi anche #5 Resilienza – Nel caos, ricentrare le priorità?) Non solo gestisci in maniera più efficace il tuo tempo, ma trai più soddisfazione dalle tue azioni.
STEP 3 – Osservare l’effetto di queste coccole sulla tua resilienza. Meno pesantezza, più positività, ottimismo? La stanchezza psico-fisica ci fa a volte vedere le cose in maniera distorta e lascia così campo libero ai nostri “bias“. Questo è un segnale: se tendi a dare una lettura negativa o polemica alle situazioni, allora è il momento di attuare la tua strategia di coping.
Come costruire la tua strategia di coping? Analizzare la situazione e andare al cuore delle cause: ti permette di mettere la tua razionalità al servizio delle tue emozioni. Ascoltare il messaggio delle tue emozioni: ti rende più consapevole delle dinamiche dentro di te e attorno a te; facilita la ricerca di soluzione equilibrate con una componente razionale-emotiva. Agire è spesso ciò che provoca uno shift positivo: più attenzione al tuo equilibrio fisico (sport, alimentazione, sonno) e ricerca di sostegno sociale (confrontarti con altri). In questo periodo la connessione con gli altri conta più che mai (vedere anche #Resilienza 3- Nella distanza, una connessione più forte?).
In sintesi, ridare un “pò di spazio per me” è distante dall’egoismo, anzi è il contrario: se stai bene, offri un maggiore contributo. Rimettersi al centro aiuta tantissimo la propria autostima; è un modo chiaro di dirsi “io valgo, io merito”. Permette di riconoscere a noi stessi quanto abbiamo concluso oggi ; questo “ho già fatto tutto ciò” ci regala il giusto appagamento.